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Полное собрание сочинений. Том 13. Статьи из Колокола и другие произведения 1857-1858 годов

нравов, как лицо административное и юридическое, снабжающая публику удовольствиями, а полицию сведениями.

Тем не меньше мы еще и еще раз просим тех, кому дорога гласность, нами открытая, кому дорог наш орган, быть очень осторожными, сообщая нам новости, — ничем нельзя больше лишить «Колокол» его силы, как заставляя его повторять неосновательные слухи и ложные вести.

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LO TZAR ALESSANDRO II E IL GIORNALE «LA CAMPANA»

Dall’ultima guerra in poi, si pensa, e vero, piu seriamente alla Russia; e nondimeno la Russia rimane ancora remota nella sua distanza, come un vasto ed oscuro edifizio, che si disegni con forme indefinite nel buio d’una notte d’inverno.

Che e cotesto edificio? Forse una prigione? una fortezza? un falanstere? Difficile a dirsi anche da un Russo; perche esso non e terminato, e puo servire ad usi molteplici e diversi. L’Impero dei contorni230[150] non presenta che una cornice, nella quale si veggono muraglie nude, ossature,

frontière, designazioni di luoghi, lavori forzati. L’opéra dell’organizzazione esotica s’arresta ad un tratto, sotto il regno di Nicolô. La sua morte et la guerra diedero una scossa terribile al Leviathan moscovita, trascinando nell’impulso paesani e Tzar, la letteratura e l’esercito. Alessandro II si presento con una serie di tentativi di riforme e col progetto dell’emancipazione dei paesani; tuttavia niente è fatto sin’ora; e noi guardiamo inquieti ed afflitti, chiedendoci: si moverá egli o no il Leviathan del Settentrione? correrá a dritta o a sinistra?

Alessandro II, sebbene Tzar, è appunto l’uomo dell’età nostra; l’uomo d’un programma, d’una prefazione; somiglia esattamente a que’rivoluzionari d’un tempo non molto lontano, i quali si soddisfacevano di grandi parole, di discorsi da banchetti, e si davano beatamente ad intendere che, sol che annunciasero l’inaugurazione delia Repubblica universale, nè seguirebbe in un istante la solidarietà delle nazioni.

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Il figlio dell’uomo più prosaico del secolo, è un sognatore, e non sa bene cio che si voglia. Fu educato da un poeta romantico; possiede aspirazioni e velleità; ma è privo di carattere e piange sovente; il che nulla vale pel posto che occupa. Indi i programmi splendidi e l’esecuzione meschina e monca, indi errori, tergiversazioni continue; difetto di franchezza e d’unità. Alessandro II, malgrado le migliori intenzioni del mondo, non farà niente: — niente di positivo, ben inteso; perché una cosa resterà pure ad ogni modo, ed è questa, ch’egli ha sconnesso tutta la machina governativa, e suscitato questioni, le quali travagliano la società tutta quanta, dai gabinetti dell’aristocrazia alle capanne dei contadini.

Prendiamo ad esempio i due fatti più importanti, l’emancipazione dei servi e le relazioni esterne. Non vi troveremo nulla da notare, tranne un arretrarsi continuo e continui errori.

Dieci mesi or sono, Alessandro II si dichiaro per l’emancipazione dei paesani, parlo nelle sue ordinanze e commise al Ministro dell’Interno di parlare, nelle sue circolari, dell’usufrutto délla terra da concedersi ai contadini; della casa e del recinto (enclos)231[151] da riscattare; tutto, questo è vero, con frasi molto indefinite; ma il pensiero del governo poteva, non ostante, indovinarsi. In seguito, una provincia dopo l’altra, pur facendo la più ostinata opposizione contro qualsiasi affrancamento, domanda facoltà d’aprire de’comitati di emancipazione. In segno di gratitudine da parte del governo, la parola recinto apparisce più di rado, o si cambia a poco a poco in capanna, pollaio, o non so che. E intanto il Ministro dell’Interno sostituisce, nella sua circolare, all’espressione «affrancamento de’contadini» quella di «miglioramento della loro condizione».

Il Comitato centrale, sotto la vice-presidenza del Principe Orloff (già capo della polizia segreta al tempo di Nicoló),

deputato ad apparecchiare un progetto di emancipazione, o di miglioramcnto, présenta un lavoro taJmente mostruoso ed as-surdo, che lo stato dei contadini cadrebbe di maie in peggio, se mai si adottasse una derisione tanto crudele.

La nobiltà dalla sua parte non vuol cedere la terra colli-vata dai paesani, si mostra passivamente ribelle. Il governo cède; è libérale dove dovrcbbe essere arbitrario; e giunge di gran corsa ad un fiasco complelo. La questione dell’emancipazione divenla per assouna Crimea délia pace. Se il governo non saprà do-minare la opposizione délia nobiltà, perderá il suo prestigio civile, come perde il prestigio militare nell’ultima guerra.

A colmare la misura délia confusione délie ide.e, v’ha un partito di libérali deJla vecchia stampa, che grida al socialismo e al cornmunismo, quando si parla délia terra. Vi veggono un invasione del diritto tre volte santo délia propriété. E come volele che llmperatore Alessandro II non abbia paura délia parola «sociaàs?no» mentre buon numéro di rivoluzionari non ne intendono, per immaginari terrori, il significato?

Il contadino russo al contrario, troppo povero per temere il socialismo, non si cura d’emancipazione, se non gli sia data la terra. E l’otterrà, siatene certi. Noi lo esortiamo a star fermo. Sin qui fu incatenato alla gleba, è ormai tempo di mutare le parti; incateni la terra a se stesso e non dia campo agli assalti de’ suo i nemici. Alessandro, Orloff, Comitato centrale, Comitati speciali, tutto passera; ma dove si abbandoni la terra, questa sfuggirà per lungo tempo ancora aile mani che la lavorano. Ora délie relazioni esterne.

L’Europa si prépara ad una lotta. La menzogna dell’alle-anza franco — inglese à svelata; la contraddizione, l’antino-mia de’ due paesi, rendono necessaria una collisione. Da questa mischia suprema puô uscire il rinascimento, o l’agonia dell’Europa. In ambe i casi la Russia non ha alcuno interesse che la tragga a mescolarsi in questa lite intestina; essa non ha ne speranze, ne ricordi associati a tal lotta, ne crédita da ri-ceverne. La sola eredità alla quale abbia diritto, quella délia scienza, l’ha già convertita in sostanza propria, e questa mag-gioranza almeno non puô perire.

L’avvenire délia Russia è assai più volto ail’Oriente che

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ail’Occidente. Intervenire attivamente in tutto ció che si fa in Europa, cercare influenza in ogni complicazione politica, sono effetti dell’amor proprio ira cibile di una diplomazia esotica e falsa.

Se vuolsi, la Russia ha una naturale alleanza, — quella degli Stati Uniti di America.

Alessandro II, altrettanto infelice nella questione esterna, quanto nella interna riforma, cerca l’alleanza della Fraucia.

A quai bene? L’alleanza della Francia e sterile in grado supremo. Non e dato allearsi con essa che per la guerra, cioe per le distruzione. Lasciando stare che la Russia non e punlo apparecchiata ad una

guerra, una tale tendenza e per noi sinistra come manifestazione di simpatia pel principio rappresentato dalla Francia in antagonismo coll’Inghilterra. La Francia di Bonaparte e la Roma degl’Imperatori, la schiavitu armata, il suffragio universale che vota il dispotismo, la democrazia che si ordina ad assolutismo livellatore.

Ogni dubbio sul significato della lotta futura ci sembra impossibile, da che gli stessi avvenimenti, ordinariamente complicati e confusi, si aggruppano in allegorie; da che la sfinge proferisce ad alta voce la parola dell’enigma; da che, ad una esposizione di cittadelle, di cannoni e di bastioni, rispondesi cou un filo eletrico che lega l’America all’Inghilterra.

La scelta fra l’Inghilterra e la Francia e pietra di paragone pel senso morale del governo russo.

La posizione di Alessandro II era ammirabile; ma la perderá. Era necessario levarsi contro la tradizione governativa di Pietroburgo, la quale pesa, come una fatalitá, sul capo di chiunque porti la corona imperiale; corona che ha coperto tanti delitti e si pochi rimorsi. Egli ebbe delle velleitá, ma gli falli il coraggio necessario all’uopo, e si arretro inanzi all’ammensitá dell’impresa. Ora i cocchieri di Corte, guidatori del carro dello stato, lo trascinano sempre piu in una falsa via.

Noi gli abbiamo gridato, con quanta lena era in noi: — provvedete a’casi vostri; ma il rumore delle ruote lo assorda si, ch’ei non ode il suono lontano della nostra campana.

Non essendo noi dilettanti d’insurrezione, ne amatori della rivoluzione per se medesima, avemmo pensato, e il pensiero ci consolava, che la Russia potrebbe muoversi suoi primi passi

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verso la liberta a la giustizia, senza violenza e senza colpi di fucile. Il governo e stato forte abbastanza per cominciare dall’alto questa rivoluzione: ora non lo e piu. Alessandro ha permesso, nella sua debolezza, che levin la testa e prendano nuove radici nel corrotto suolo della vecchia Russia tutti i nemici del progresso e della liberta, per condizione, per ignoranza, o per cupidigia — come gli Orloff, i Panine, i Rostofzoff. In qual parte potra egli trovare la forza per vincere questo cerchio incantato?

Dove andiamo noi dunque? Molto probabilmente verso una terribile jacquerie, verso una leva in massa de’contadini. Noi siamo lungi dal desiderarlo, e lo dichiariamo; ma, dall’altra parte, peggiore delli jacquerie e il servaggio, e lo stato di straziante incertezza nel quale si lascia il paese.

10 Settembre.

Putney.

ПЕРЕВОД

ЦАРЬ АЛЕКСАНДР II И ГАЗЕТА «КОЛОКОЛ»

По окончании последней войны стали, правда, серьезнее задумываться над тем, что же представляет собой Россия; и все же Россия остается еще очень далекой, как большое, темное здание, которое неясно вырисовывается во мраке зимней ночи.

Что же это за здание? Может быть, тюрьма? крепость? фаланстер? На этот вопрос трудно ответить даже русскому: здание не закончено и может служить самым разнообразным целям. Империя фасадов232[152] представляет собой лишь раму, в которой видны голые стены, остов, границы, обозначение отдельных пунктов и каторжный труд. Строительство странного здания в царствование Николая резко оборвалось. Смерть его и война дали страшный толчок московскому Левиафану, сдвинулись с места крестьяне и царь, литература и армия. Александр II выступил с попытками ряда реформ и с проектом

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освобождения крестьян, и тем не менее ничего — до сих пор не сделано, и мы грустно и тревожно смотрим: сдвинется ли наконец Северный Левиафан? И куда, направо или налево?

Хотя Александр II и царь, но он человек нашего времени. Это человек, у которого есть программа, который начинает с предисловия: он очень похож на революционеров недавнего времени, которые удовлетворялись громкими словами, речами на банкетах и блаженно верили, что достаточно провозгласить идеал Всеобщей республики, чтобы в тот же миг установилось братство между всеми народами.

Сын самого прозаического человека нашего времени — мечтатель, и он сам не знает, чего хочет. Его воспитывал поэт-романтик, у

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